Devo tutto a… “La condizione umana è un tropismo evanescente”.
Devo tutto a quel film che non voleva ottenere nulla: non l’atipico, il nulla, proprio niente. Gli devo tutto a quel regista insignificante che ti ha messo quelle corna da toro e io mi sono innamorato di te Ethel, e ho rivissuto Quo Vadis, ho ripensato a Baudelaire, all’amore supremo quando si ha la certezza di fare del male.
Mi hai dato un’identità: sono Quasimodo, Ethel, modello che odia la moda, la pornografia simulacro del desiderio che nessuno in questo mondo di zombie banali ha più.
Io però sono diverso.
Sono un mostro e questa è la mia vendetta, il mio attentato.
Sono stato ascetico per 29 anni, ora però ti voglio Ethel, voglio la tua anima voglio che tu sia immortale, io in Giappone “fuori dal mondo” a quel concorso di bellezza surreale sono andato in estasi… la neve, ho capito, sei parte del mio attentato.
Ma… quale attentato…
Quando l’amore è impossibile?
Voglio… farò in modo che tutto sia possibile tra me e te. Eterno, anche dentro la mia prigione, anche dopo il processo. Sono colpevole: non me ne pento. Non mi vergogno. Sono indispensabile perché tu esista, perché tu sia bellezza sublime: scrittura, ricordo: non esiste amore impossibile.
P. S. | Post Scriptum Istantaneo
Amore impossibile è un omaggio al romanzo Attentato di Amélie Nothomb