Tutte cerchiamo l’attenzione di qualcuno. Ma non per forza degli altri. Può essere che li odi gli altri. Vuoi semplicemente la tua di attenzione, la tua su di te. Perché alla fine le persone più sole sono quelle che non sanno essere sole, sole con se stesse.
Tu, da sola, senza rumore di fondo, magari diventi interessante, sensuale. Per te. Deve essere bello. E invece:
Disgusto per il disgusto!
Morte, non esistono innocenti. Questa la nostra arte, meglio dei miei adorati porno, di quando mi prostituivo. Ti ammazzo mondo, prima che tu lo faccia con me. Musica nelle orecchie, walkman a palla, andiamo Manu! Non so davvero essere sola, non più.
Non ci credo neanche per scherzo, Nadine!
Non ci credo che mi abbiano violentata e io non possa abusare di loro. Bevi con me, spara. Siamo le vere ragazze della porta accanto. Facciamo uno spettacolo, poi ci ritiriamo lì, lassù su una scogliera, da qualche parte nel nord: il vuoto prenderà una forma più bella da lassù.
No, non so se ci riesco, Manu anche se ancora sorridi, orgasmo definitivo anche se… una pensa di farla franca, no, non si può scappare, non puoi ammazzare la realtà.
P.S | Post scriptum istantaneo
Assassine della realtà è un omaggio a Scopami di Virginie Despentes.