Ti odio Milano, di giorno. Odio anche me stessa ma che importa. Passo la mia vita a sembrare normale, di giorno.
Chi sono?
Sono Mia e studio moda senza voglia e anche in America mi odiavo, però lì mi facevo di eroina, qui solo di droghe da festa.
Non mangio, ho un problema e lo so, ma non sono nemmeno bulimica che quella è una cosa per ricche. Di notte posso diventare quello che voglio.
Io sono l’anima di ogni festa.
Sono una party girl senza limiti, se esistono i limiti.
Il sesso non mi soddisfa e preferisco farmi umiliare dal mio ragazzo che è sposato con un’altra e mi violenta psicologicamente, fisicamente, mi mette il guinzaglio, ma non capisce che sono io a lasciarglielo fare.
Per me è facile così, smettere di vivere davvero perché sono troppo pigra per farlo. Ho paura di dove potrò mai spingermi, ma… dai, sono cool!
La conosci quella canzone di Lady Gaga, Marry the night?
Mi ha ridato la vita, me la insinua nella memoria: qualcosa di artistico, ribellione pura con tutto queldolore che ho provato e che, ora… diventa fiction, una bugia sincera.
Come se Milano, si tu, Milano, avessi ancora qualcosa per me, perché sento di averti divorata, calpestata, prosciugata. Magari ti adoro Milano, forse sei Mia, la mia festa.
[Oltre le 250 parole…]
P. S. | Post Scriptum Istantaneo
Marry the night [remix] è un omaggio al romanzo L’anima della festa di Tea Hacic-Vlahovic.