La trama di La sottrazione, in [massimo] 20 parole [No spoiler]
Il viaggio surreale di Iquela, Felipe e Paloma contro la tossicità della nostalgia, polvere della memoria della post-dittatura di Pinochet.
La sottrazione, recensione istantanea [massimo 250 parole]
Il romanzo La sottrazione mette in discussione il trattamento ufficiale della memoria collettiva dando voce a tre invisibili, tre figli della dittatura cilena di Pinochet a partire dal ricordo sfumato del plebiscito del 1988.
Alle “pulsioni erotiche, autodistruttive, … aritmetiche” (Lina Meruane) dei protagonisti – Iquela, Felipe, Paloma – l’autrice dà il compito di scuotere gli strati di polvere che invadono Santiago del Cile: la polvere della memoria che oscura le loro identità in costruzione. Il loro surreale viaggio fino a Mendoza, in Argentina, il grottesco inseguimento della salma di Ingrid, madre di Paloma, esplicita la sottrazione del titolo.
A cosa si riferisce “la sottrazione” di Trabucco Zerán?
La sottrazione suggerita dai capitoli ordinati regressivamente è quella dei protagonisti. Come Felipe, perso nel proprio delirio infuocato, perso nel sottrarre cadaveri reali, immaginari per bilanciare il numero di chi nasce con quello di chi muore in una Santiago popolata da morti viventi: i desaparecidos del regime.
Iquela, traduttrice, gli fa da contrappunto traducendo la sua stessa vita in una nuova lingua, una nuova identità, un nuovo orizzonte dove sparire, sottrarsi per esistere di nuovo, senza il peso del passato.
[Oltre le 250 parole…]
P.S. | Post Scriptum Istantaneo
Chi è Alia trabucco Zerán?
Alia trabucco Zerán (Santiago del Cile, 1983) è una figura chiave della “letteratura dei figli” della dittatura cilena. La sottrazione, il suo esordio nel mondo del romanzo. Un bestseller internazionale finalista al Man Booker International Prize 2019.
La sottrazione, Alia trabucco Zerán, frasi:
«Quella sera cadde la cenere, o forse no. Forse il grigio è solo lo sfondo dei miei ricordi e quella sera non ci furono che una pioggerella sottile e una grande festa, una pioviggine ostinata e il nodo che legava quel ricordo agli altri fili della mia infanzia».