I vostri nidi di rughe non mi faranno amare di più mia madre.
È morta. Non è colpa mia.
Vado al mare con Maria perché mi fa voglia. No, non ti amo, le ho detto. Se mi vuoi sposare, ti sposo. Non sono cose importanti. Come andare a Parigi, cambiare vita. Ad Algeri resto in equilibrio, galleggio tra disgrazie che per me non sono tali. Raimondo mi ha chiesto se volevo essergli amico. La donna che pesta è araba. Testimonio che lo tradisse.
In spiaggia, giorni dopo, il sole mi strappa quasi la vista, sono accecato, intontito dal vino, e quel coltello, quella lama mi taglia lo sguardo, il fratello di quella ragazza non doveva presentarsi lì.
Spezzo l’equilibro. Spari che distruggono una vita, capovolgono la mia.
Vi chiederete:
Come finisce Lo straniero?
Sì, come finisce quello lì. Io, Meursault.
Contemplo il mio processo. Contemplo voi che non siete poi così diversi da me. Privilegiati e condannati. Parlate di anima, condannate un uomo per il suo pianto mancato, lo giudicate per una madre defunta che aveva saputo ricominciare oltre il silenzio.
Ricomincerò dalla mia verità, come mia madre, nella tregua melanconica della sera.
Altrove, indifferente a voi, al vostro odio, al mondo, alla vita.
[Oltre le 250 parole…]
P.S. | Post Scriptum Istantaneo
Tregua melanconica è un omaggio a Lo straniero di Albert Camus.