La terra ha tremato proprio il giorno che ho scoperto la mia virilità. Quando l’ho fatto con Vera, quando sono andato oltre le sue cicatrici e, quando, proprio in quel momento, subito dopo in realtà, la terra ha aperto una faglia per scuotere il mio peccato mortale.
Sono Arturo Dominic Bandini. Il grande scrittore
Sono cattolico. Sono italiano, non mi chiamo Johns io, anche se vorrei e nel mio hotel a Los Angeles, Alta Loma si chiama, non fanno entrare le messicane come te, Camilla.
Qui, tra le macerie, dentro la polvere, ho iniziato il mio romanzo, io, il grande Arturo Bandini, il doppio del grande John Fante, quello che Charles Bukowski, diceva fosse il migliore scrittore che lui avesse mai letto, il suo Dio. Sono l’autore di un racconto sensazionale come Il cagnolino rise, dove non ci sono cani, solo il vero Middle West.
Amami, Camilla Lopez
Dimentica Sammy. Amami, ragazza messicana, scusami per le critiche becere alle tue huarachas, scusami per il mio lato oscuro, per averti umiliata, scusami per quella notte tra le onde. Non rendermi la vita, il nostro amore, impossibile.
Ora, dove sei Camilla Lopez?
Lo chiedo al deserto, lo chiedo alla polvere della strada, respiro i segreti delle colline, ti mando una dedica, il mio primo romanzo. Spero tu sorrida, dentro quell’infinito, con in braccio il tuo cagnolino che ti ha fatto tornare il sorriso.
Chissà se almeno lui, il tuo cane, ha, insieme a te, almeno una volta, riso.
[Oltre le 250 parole…]
P.S | Post Scriptum Istantaneo
Arturo. Lo scrittore è un omaggio, un’istantanea letteraria dedicata a Chiedi alla polvere, romanzo di John Fante.