Non sono e non voglio essere considerato un santo, tu lo sai Angela. E sai anche che bisogna vivere. Fare esperienze, fare, non farsi turbare dai pensieri. Dimenticare il tempo, dimenticare la morte. Vivere.
Anche Lazaro lo sa, dobbiamo farlo, non svelare a nessuno il segreto dell’immortalità, tu l’hai capito che la mia allegria imperturbabile altro non era che infinita tristezza.
Don Manuel… non sei un impostore, sei un eroe
Sei sempre fuggito a te stesso, dalla tua paura della solitudine, dell’essere ossessionato dal suicidio come tuo padre, sapendo che non esiste alcun mondo ultraterreno, almeno per te. Perché io ho fede.
Durante la tua vita, come ripetevi a Lazaro, che da miscredente hai trasformato in discepolo, ti sei suicidato virtualmente, un giorno alla volta, per far vivere gli altri, tutti quanti, anche noi, in una vita che sa di consolazione, di protezione dai pensieri oscuri. Tu sei la personificazione dell’amore.
Il tuo martirio in cambio della nostra sopravvivenza, senza badare in alcun modo alla verità, così intollerabile, così mortale… non come te San Manuel Bueno: rimarrai fuori dal tempo, come la montagna, come il lago, nella nostra memoria e sarai, per sempre, vita. Terrena o ultraterrena, fai tu. Io ho fede: saremo immortali. Forse.
[Oltre le 250 parole…]
P.S | Post Scriptum Istantaneo
Saremo immortali [forse] è un omaggio, un’istantanea letteraria dedicata a San Manuel Bueno Martire, romanzo di Miguel De Unamuno.