Il ragazzo della porta accanto | micro-remake

Il ragazzo della porta accanto | micro-remake

Il Patty Winters Show è uno spettacolo delirante, eccezionale, lo adoro. Mi chiamo Patrick. Manhattan, Wall Street sono casa mia. Donald Trump, il mio idolo, l’American Express la mia carta. Bevo Bollinger e San Pellegrino. Credo di essere un prodotto mediatico, non so. Voglio un solarium personale per rendere più ambrato il mio corpo perfetto. Sono bellissimo.

Sono il ragazzo della porta accanto?

Sono un serial killer.

Cos’è il male? Quello che sei? Quello che fai?

Non lo so, forse un’aberrazione. Non ho coscienza, pietà, speranze. Ho ammazzato centinaia di persone. Le ho fatte a pezzi, ho tagliato teste… mi è piaciuto farlo, tutto qui. Parla pure di deumanizzazione. Ma non ho trovato la pace, se credi sia così, te lo confesso.

Ho un dolore in testa, nel petto, una fame interiore perpetua. Non esiste alcun giudizio eterno, non ci possiamo redimere, e io non voglio farlo. E ammazzare non mi provocato catarsi alcuna. Forse, solitudine. Chiamami pazzo, pervertito, nichilista. Chiama come vuoi la mia follia privata, la mia irresistibile ferocia. In realtà voglio solo infliggerti il mio dolore.

Non mi credi?

Guardati le spalle.

Patrick Bateman

P.S. | Post Scriptum istantaneo

Il ragazzo della porta accanto è un omaggio ad American Psycho di Bret Easton Ellis. Ti incuriosisce?