Sono spontanea. Facilmente egoista. È il mio lusso, la mia natura. Sono cinica. O almeno sono stata tutte queste cose fino a quell’estate. La scorsa estate. Quando ripetevo quella formula di Oscar Wilde:
«Il peccato è la sola nota di colore vivo che sussista nel mondo moderno»
Poi però, ho scoperto un qualcosa di oscuro che profumava di introspezione. E infatti oggi possono dire:
Buongiorno Tristezza
Oltre la frivolezza della vita con quel playboy di mio padre. Eravamo in Costa Azzurra, lontani dalla polvere, dalle ombre di Parigi, con Elsa e… andavamo nelle boîtes di Saint-Tropez, a Cannes, in barca, a Nizza… ho imparato a fare l’amore con Cyril.
Poi… Anne. È comparsa l’introspezione, dicevo. Contro il lusso della superficie, l’incanto delle frasi d’amore che di sera scaldano e di giorno svaniscono: vapore estivo che ora però ricordo con nostalgia.
Anne rubava la nostra vita. Un’entità elegante. I suoi occhi blu di Prussia mi sconvolgevano.
Mi costringevano a guardarmi dentro.
Ora, grazie a te, Anne, so essere cerebrale. Triste.
Non ho più idee alla moda che in fondo ho solo sentito dire. Raymond, papà, si abituerà. Elsa, la sua bellezza potranno essere sempre stupide. Cyril… non credo si chiamasse amore.
So cos’è la tristezza oggi, nell’inverno parigino, oltre il tuo ricordo, la tua indifferenza, Anne.
Adieu tristesse… Bonjour tristesse diceva, immediatamente contraddicendosi, quella poesia di P. Eluard, La vie immédiate e io, che ora la tristezza la conosco aggiungo,
Adieu… meglio, Au revoir estate.
[Oltre le 250 parole…]
P.S | Post Scriptum Istantaneo
Au revoir estate è un omaggio, un’istantanea letteraria dedicata a Bonjour Tristesse, romanzo di Françoise Sagan.